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l'urloIl pensiero della buona notte che passa veloce, ma al contempo profondo e lucido nella mia mente nasce dalla riflessione, lo spunto, il consiglio, l’appunto o comunque lo si voglia chiamare, che mi ha fatto un’amica da poco conosciuta e che però in modo inversamente proporzionale ha saputo penetrare la mia personalità, scavare delicatamente nel mio agire e reagire scegliendo poi un comportamento coerente e sensibile da tenere nelle nostre lunghe, spesso lunghissime conversazioni virtuali. Ciò che mi ha detto, almeno nel suo contenuto, è stato di porre attenzione a cosa mi aspetto ciascuna volta che sto per apprestarmi a fare una nuova conoscenza. Forse può sembrare un po’ criptico detto così, ma per  me è risultato estremamente chiaro. Da come le raccontavo le mie aspettative circa un probabile incontro con una ragazza, lei, K., ha saputo in una frazione di minuto cogliere appieno la mie incredibile difficoltà nel relazionarmi causata da un mio modo di pormi sbagliato. Una visione costantemente o bianca o nera, o serena o depressa, o tutto o niente quando invece esistono ampi, ampissimi spazi di grigio, momenti di normalità, e situazioni in cui si può ottenere solo una parte del tutto (o qualcosa in più di niente)…

Buona notte!

l'urloChe sia il tempo? Che sia l’avvicinarsi dell’inverno? Fatto sta che l’umore è giù, down, abajo,  向下, vers le bas,  para baixo…, la voglia di fare diminuita, l’impegno altrettanto! Non che le idee non ci siano o una certa progettualità: il pensare a una data cosa e vederla modificarsi, arricchirsi… per capirci una specie di “scultura” mentale. Si parte dal blocco inerte dell’intuizione e pian piano grazie allo scalpello dei pensieri e delle idee si porta via il superfluo fino a che il blocco acquisice l’immagine che avevo visualizzato. Il problema però è che la “creazione” sembra ricominciare a subire l’influsso dei suddetti eventi climatici o del “ciclo bipolare”  o di entrambe le cose; così la “scultura” resta nella mia mente e insieme a lei il risultato. Tutto quello che fino a qualche giorno fa avrei relaizzato in una giornata di lavoro ora abbisogna di molto di più, 3-4 giorni, e soprattutto quello che non percepisco più è la grinta l’eccitazione il piacere il fuoco della creaziione e della relaizzazione.

Non sono particolarmente preoccupato, anzi non lo sono per nulla; sono dispiaciuto, incazato, stufo, perchè so che è così e non c’è nulla da fare. Che tra un po’, 30, 20, 15 giorni il segno tornerà da – a +, e poi di nuovo giù, e poi di nuovo su… Così è! E così devo accettare che sia! Solo che vorrei che non lo fiosse… Vorrei riuscire anche oggi, come qualche ghiono fa, a veicolare le mie idee, i miei pensieri e progetti e a realizzarli sentendo quel brivido di piacere e soddisfazione dentro. Vorrei che questa maledetta sonnolenza che ogni volta che m’avvio per il sentirero dell’oscurità umorole scomparisse, che la brama di distendersi e chiisdere gli occhi affinchè il tempo trascorra “più veloce” e si dimentichi di me o se non altro che io mi dimentichi di lui, non vivendolo…

Ciò che odio sopra ogni cosa è il sapere, sentire soprattutto che dentro c’è un sacco di energie e di sentimenti che , come se fossero chiusi in un labirinto, non trovano la via d’usita per la vita e la propria redenzione. E’ come quando ci si carica di una gran quantità di adrenalina, di entusianso che è necessario sfogare, pe riacquisire la tranquillità e per avere la gratificazione Ecco: io non riesco a dare sfogo a tutto ciò e così piano piano energia e i sentimenti vanno coll’isolarsi in una realtà diversa, ottenendo come unico risultato che tanto è l’amore, l’affetto , le relazioni e il desiderio di creare tanto a realizzarsi è esattamente l’opposto…

Perciò colgo l’occasione per dirvi (così mi conoscete un po’  meglio) che tutte le volte doveste trovvare  il blog non è aggiornaato per più di fue/dre giorni significa che mi trovo al piano seminterrato e sto attendendo l’ascensore per tornare in superfiie…!

Bye Bye!!!

Ora vi saluto e vado ad immergermi in una vasca di oscurità sperando che  dopo esserne uscito i miei pensieri saranno più “mordidi” con “meno rughe”…

Buon pomeriggio a todos!

Dalla porta dello studio della dottoressa insieme a me è uscita un po’ più di chiarezza. Per la prima volta forse sono riuscito  a cogliere delle sfumature, a vedere il probabile perchè di certi comportamentei. Quando per una vita intera ci si è comportati in un certo modo convinti che fosse l’unico giusto, il solo permesso è davvero assai difficile avere la forza di mettere in discussione quanto  appreso sino a quel giorno.

E’ incredibile di quali pesi, compiti onerosi e insicurezze la famiglial'urlo sia in grado, certo involonatriamente, di caricarti. Ho passato la mia infanzia e adolesceza nell’immane tentativo di  rendere felice mia madre, di cancellarle dall’anima il senso di colpa, di non deluderla, con il solo risultato che ciò contro cui mi battevo è divenuto parte di me e così sono divenuto una copia emozionale di mia madre. Ho tentato non so per quanto di far sì che tutti i personaggi della storia fossero accontentati, che ciascuno sentisse che avevo cercato di fare il possibiie e a questo punto la naturale evoluzione avrebbe dovuto essere  l’incamminarsi lungo la via di ciò che IO desideravo fare veramente e una volta per tutte riuscire a guardare a me stesso cercando di costruire gradualmente il mio essere.

Ma niente da fare, non era destino, così ho continuato in questa farsa omni-riconciliativa degli animi, trovandomi a tutt’oggi  bloccato in una vita che non ha niente di mio, che non sono riuscito a riempire di cose che amo, poichè era come se in un certo modo attendessi il permesso. 

Ho “visto” diverse cose oggi. alle quali intendo certamente dare corso nella speranza di ottenere finalmente una realtà a me affine, di scoprire l’indipendenza nel vero senso della parola e soprattutto di smettere di sentirmi in colpa nelle relazioni familiari.

 

To Be Continued…

 

 

 

La sensazione del tempo che passa, delle cose che mi sfuggono è forte, vivida, ma non così tanto, evidentemente, da riuscire a vincere l’immobilismo che domina il mio essere attuale. Trovarsi, costantemente, ad osservare ciò che è stato nel tentativo di attribuirgli significati e ragioni che probabilmente non esistono o che “semplicemente” io non posso conoscere perchè non è dato conoscere in quanto così è stato perchè forse così doveva essrere.

Non riuscire a tramutare queste percezioni in azion ricostruttive invece che demolitrtici. Fermo nel mio piccolo spazio, solo, ripetendomi che le cose cambieranno… ma le cose non sembrano cambiare e rimago ad ascltare la colonna sonora della mia vita con un background di nosatlgia e maliconia che non mi lascia mai. Ogni cosa che vedo, ascolto, odoro finisce con l’esssere esclusivamente un interruttore per riaccendere il passato e suscitare immagini di un futuro che non sarà. Desideri che probabilmete sono solo sogni e purtropppo, per quanto belli, i sogni non ti fanno andare avanti.

Pur tentando di non mostarrlo agli altri e in fondo pure a me il sentimento che predomina nell mia anima è la rabbia! Rabbia per quello che è stato e (altro…)