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Spagna 2005

Photo by C. Diaz

Fermo ad uno slargo della strada ho lasciato il mio sguardo perdersi nello splendore di questo panorama, dei suoi colori terrei fondersi sublimemente tra loro e con l’azzurro e il bianco del cielo. In quel periodo e in quei particolari giorni era profondamente sereno, gratificato e innamorato. Ero in Spagna proprio per questa ragione; l’anno prima avevo conosciuto una ragazza a Sevilla ed era nato l’amore.

Spagna 2005

Photo by C. Diaz

Con lei ho scoperto lunghi incantevoli e assaporato il gusto del primo, forse, sincero amore. Proprio come in questa foto ero cullato dalla bellezza di un fiore, la novità di luoghi mai visti e ancora “puri” e la pace degli spazi aperti, così in quel momento la mia anima sorrideva.

Spagna 2005

Photo by C. Diaz

 

Oggi finalmente dopo un periodo abbastanza lungo ricomincio a sentire dentro di me il palpitare del desiderio di fare, la tranquillità per quanto è e la progettualità per quanto sarà e soprattutto la goia di aver finalmente percepito il riconoscimento del mio io da parte di chi invece temevo continuasse ad esistere una sorta di giudizio preventivo, involontaria incapacità di comprendere!

Ora voglio solo godermi il piacere di ciò e l’energia profusa dalle prospettive del prossimo futuro!

E’ proprio vero, per quanto possa sembrare banale, che le cose cambiano quando proprio non te lo aspetteresti, che quando ormai credi che la tua vita sia destinata a non modificarsi di una virgola accade qualcosa che scombina, positivamente, dolcemente la tua percezione del presente. Spazio temporale che fino a poco prima esisteva solo in quanto tempo da dover far passare nel modo meno noioso, tediante e rischioso possibile. Presente che ancor più aveva il solo scopo di “consentire” il pensare al passato e fugare in ogni modo consentito la costruzione del futuro…

E invece ad un tratto compare una persona, C., che riaccende emozioni sopite, che ti dice cose che nessuno ti aveva detto, ti “riconosce” qualità” che in ogni modo altri hanno tentato – e tu ampiamente contribuito – a celare alla qualsivoglia vista. Ti riconosce come uomo – e non nel senso virile del termine -, ma in quello interiore, di spessore, di emotività, di maturità. Sottolinea perfettamente gli scopi di quanto stai facendo e anzi aggiunge valore al tuo lavoro offrendo spunti e partecipazioni attive…

Dichiararmi oggi felice, credo, sarebbe esagerato in quanto la felicità trovo sia come la perfezione: irraggiungibile, se non per brevissimi sprazzi di tempo ed in singole attività; ma senza ombra di dubbio posso dire di essere emozionato, sereno, propositivo, progettuale e soprattutto desideroso di rendere questa persona serena e condividere il più presto possibile con lei un luogo….. (a buon intenditor poche parole) e con esso me stesso!

Questo penso, spero forse, sia l’equilibrio naturale che chiunque (e un bipolare ancor più) dovrebbero sperare di raggiungere. Non in funzione di una/un donna/uomo, ma in compagnia di una/un donna/uomo piuttosto. Non dimentico, né voglio farlo, né posso quello che è stato e ciò che è in funzione di quanto appunto è stato, ma profondamente spero di potermi concedere la chance di affrontare tutto con più fiducia, speranza e serenità, attento, anzi centrato sul non ripetere gli errori del passato!

Serenità

Mi chiedo: ¿tutto resterà csosì?

E se è così: ¿sarò in grado di andare avanti?

 

 Passano nella mia mente celeri immagini di cosa potrebbe succedere, di come si dipaneranno gli anni, i mesi, i giorni, le ore, i minuti e i secondi, e di come manterrò il mio sostentamento. Tutte mi paralizzano, mi gelano il sangue: vedo il totale immobilismo e la più completa solitudine. Una vera e propria vita monastica, ancor più eremitica… per nulla cercata, voluta però! Imposta!

Taccuino Di Una Normale FolliaSento la mano di una ragazza accarezzarmi la guancia, le sue labbra sussurrarmi parole ironicamente dolci all’orecchio e poi baciarmi, percepisco il suo corpo sul mio uniti nel più grande PIACERE che l’essere umano possa provare fino a fondere mente e carne, saliva e sudore, amore e forza, libertà e schiavitù, piacere e piacere di dar piacere, tenerezza e sesso… Ma l’ultima volta che questo è accaduto è parecchio lontana nel (altro…)

“Fumo una sigaretta alla finestra per terminare la giornata e mi assale un’incredibile malinconia/nostalgia che in un secondo abbraccia gli ultimi dieci anni e poi, improvvisamente, lascia spazio ad un puro e inesorabile horror vacui per il futuro…
E’ sempre così in autunno, è sempre così col sopraggiungere del freddo… Quanti ricordi, tanti e tanto vividi da farmi chiedere se io sia ancora me stesso o se abbia perso lungo la via ciò che ero in caambio di una triste e inabile regolarità scandita da orari farmacologici…

Ho un po’ di paura, lo confesso!„

 

 

La sensazione del tempo che passa, delle cose che mi sfuggono è forte, vivida, ma non così tanto, evidentemente, da riuscire a vincere l’immobilismo che domina il mio essere attuale. Trovarsi, costantemente, ad osservare ciò che è stato nel tentativo di attribuirgli significati e ragioni che probabilmente non esistono o che “semplicemente” io non posso conoscere perchè non è dato conoscere in quanto così è stato perchè forse così doveva essrere.

Non riuscire a tramutare queste percezioni in azion ricostruttive invece che demolitrtici. Fermo nel mio piccolo spazio, solo, ripetendomi che le cose cambieranno… ma le cose non sembrano cambiare e rimago ad ascltare la colonna sonora della mia vita con un background di nosatlgia e maliconia che non mi lascia mai. Ogni cosa che vedo, ascolto, odoro finisce con l’esssere esclusivamente un interruttore per riaccendere il passato e suscitare immagini di un futuro che non sarà. Desideri che probabilmete sono solo sogni e purtropppo, per quanto belli, i sogni non ti fanno andare avanti.

Pur tentando di non mostarrlo agli altri e in fondo pure a me il sentimento che predomina nell mia anima è la rabbia! Rabbia per quello che è stato e (altro…)